Una torre, alquanto rustica, costruita con materiale grezzo, s'innalza a una certa distanza a sud del palazzo, come a proteggerlo da qualsiasi minaccia proveniente dalla strada.
A Giovanni Cobenzl è attribuita la costruzione del nuovo castello che si presenta come una leggiadra villa ai piedi del colle della Vallisella: l'attuale palazzo Codelli. Il palazzo ha perduto il suo aspetto originario attraverso gli adattamenti e i rifacimenti che dovette subire nel corso dei quasi quattro secoli della sua storia.
Ai Cobenzl subentrarono i Codelli come proprietari e giurisdicenti di Mossa e di San Lorenzo, allorché Agostino Codelli si guadagnò il titolo di barone col predicato di Fahnenefeld–Sterngreif. Egli era stato il principale sostenitore e artefice dell'arcidiocesi di Gorizia alla quale donò il palazzo della Curia ed un contributo di circa un centinaio di migliaia di fiorini, riservandosi la nomina ereditaria del preposto del capitolo e del parroco di Mossa.
I Codelli figurano come giurisdicenti nel 1759 (Celso Macor, nel libro dedicato al Collio).